Una Nuova Meta - Blog di viaggi di Ale & Deia
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Slovenia: tra Postumia e Bled su 2 ruote

Pubblicato il 5 Agosto 2019

Aggiornato il 19 Marzo 2023

Aggiornato il 19 Marzo 2023

Attraversiamo per la prima volta la frontiera con la Slovenia in sella al nostro bolide a due ruote, nell’estate di (ormai) otto anni fa.  Un viaggio in moto pensato ed organizzato in meno di un’ora, ci ha portati a spasso tra Croazia e Slovenia senza piani precisi e senza nulla di prestabilito: un bagno di libertà totale, come piace a noi 🙂   Un lungo tragitto in moto da Milano fino a Pesek di Grozzana, un paesino in provincia di Trieste, ci ha portati al confine con la Slovenia: Il nostro itinerario prevedeva di raggiungere l’isola di Cres in Croazia, per poi risalire verso la Slovenia  ed esplorarne i luoghi imperdibili, come le grotte di Postumia ed il Lago di Bled.

SLOVENIA SU DUE RUOTE: IN MOTO DA POSTUMIA A BLED

Entrare in territorio sloveno da Pesek di Grozzana ci ha permesso di attraversare il tratto di Slovenia che ci avrebbe portati a Brestova, il paese croato da dove partono i traghetti per Cres, senza pagare l’autostrada slovena 🙂  Un trucco che ci ha permesso sia di risparmiare che di guidare lungo strade secondarie, quelle che di solito regalano i panorami migliori.   Durante questi primi brevi chilometri tra le sue atmosfere, la Slovenia ci ha sfiorato con i suoi paesaggi ed è riuscita a catturare tutta la nostra attenzione: le sono bastati pochi momenti per insinuarsi nella nostra mente ed affascinarci tanto da non vedere l’ora di poterla gustare meglio,  subito dopo la nostra tappa in Croazia.  Dopo alcuni giorni passati a esplorare una bellissima Cherso infatti abbiamo riattraversato la frontiera per la Slovenia animati da una curiosità enorme, ed  il fascino disarmante di questo paese non ha tardato a mostrarsi.
La Slovenia la potremmo descrivere molto brevemente con due parole:  semplicemente meravigliosa. Non avevamo idea di cosa aspettarci prima di visitarla, e forse – lo ammettiamo –  immaginavamo la Slovenia molto al di sotto del suo reale potenziale. E’ la classica dimostrazione di come rimanendo “chiusi nel proprio orticello” non si possa in alcun modo avere idea di tutto ciò che di straordinario esiste là fuori. 

La Slovenia che abbiamo conosciuto di persona è una distesa verdissima infinita, con prati che si alternano a foreste e boschi, e piccoli villaggi di casette in legno con balconi stracolmi di fiori sui balconi e nei giardini. Tutto perfettamente curato, ogni centimetro di terra tagliato e tenuto alla perfezione.
Percorrendo le strade (curatissime anche quelle, che soprattutto in moto non guasta mai) che ci hanno portati alla nostra destinazione, Postumia,  non abbiamo incontrato  altro che distese di natura infinite, con colori luminosi e accesi. Siamo rimasti decisamente a bocca aperta ed è una delle sensazioni più belle al mondo essere sorpresi dalla destinazione che si è scelto di scoprire.

SLOVENIA SU DUE RUOTE: LE GROTTE DI POSTUMIA

La nostra prima tappa in Slovenia è stato il paese di Postojna, ed è praticamente inutile spiegarne il perché: la fama delle straordinarie formazioni carsiche delle Grotte di Postumia è diffusa in tutto il mondo e l’eco di queste meraviglie è arrivato anche al nostro orecchio, obbligando moralmente il nostro spirito da viaggiatori ad andarle ad ammirare di persona 🙂   Il nostro on the road senza piani e senza prenotazioni ci ha dato modo  di scegliere in loco il luogo dove avremmo trascorso la notte.
In Slovenia  è molto diffusa l’abitudine di affittare appartamenti o stanze da parte dei privati, così una volta arrivati a Postojna, abbiamo selezionato quella che più ci ispirava tra le tante casette fiorite che offrivano un letto per la notte,  abbiamo posteggiato il nostro bolide a due ruote nel suo cortile e subito avuto un assaggio dell’eccezionale senso dell’accoglienza slovena. I proprietari ci hanno mostrato la nostra stanzetta, lasciato le chiavi con la fiducia con cui lo si farebbe con un amico, ed offerto inoltre un bicchiere liquore artigianale di loro produzione. Per tornare poi alle loro faccende domestiche, ed alla produzione di marmellata fatta in casa 😉  Atmosfera fantastica.
Dopo aver messo un boccone sotto i denti in una delle caratteristiche “gostilna” (la tipica  trattoria slovena), finalmente ci spostiamo in sella verso le sognatissime Grotte.  E’ importante a questo punto fare una precisazione: di questa formazione naturale fuori dal comune si potrebbe parlare all’infinito, ma crediamo fermamente che il solo vero modo per spiegarla a parole sia dicendo “andate a visitarla”. Non c’è altra maniera per coglierne la bellezza assoluta, e la magia che queste cavità sotterranee riescono ad evocare. 

Un paradiso sommerso modellato dal lavoro incessante dell’acqua e dalla malleabilità delle rocce calcaree, le Grotte di Postumia sono – comprensibilmente – le più visitate d’Europa. Il biglietto di ingresso permette di accedere ad un  percorso lungo circa 5 km che si snoda tra gallerie e sale carsiche. La nostra visita guidata è iniziata con una corsa di circa 3.5 km a bordo di un trenino (la ferrovia sotterranea, unica del suo genere, risale a 140 anni fa) e proseguita poi per un tratto a piedi, 2 km percorsi costantemente accompagnati dalla guida (disponibile in in sloveno, italiano, inglese o tedesco più audio-guide offerte in altre 17 lingue). La passeggiata nel sottosuolo è durata in tutto circa un’ora e mezza.

L’emozione di scendere nelle viscere della terra non ha eguali. Il tratto a bordo del trenino è pazzesco e la sensazione irripetibile di muoversi verso il centro del pianeta lascia di stucco anche i più cinici. La parte a  piedi poi, è quella più intensa ed emozionante del percorso, perché camminare in quegli spazi dall’architettura mai vista prima, nella penombra di cunicoli e strettoie, non ha eguali in nessun’altra esperienza provata prima.   Ci siamo stupiti ad ogni passo, ci siamo sorpresi davanti ad ogni più piccola stalattite o stalagmite di roccia, quasi commuovendoci pensando che l’artista che ha realizzato e curato questa galleria è semplicemente Madre Natura.  Quando poi i tunnel di roccia di tanto in tanto si aprivano  in enormi sale alte decine di metri il fiato ci è mancato del tutto, e non abbiamo potuto fare altro che ammirare in silenzio lo spettacolo con gli occhi che correvano da un punto all’altro di quegli scenari unici, per non perderne nemmeno un dettaglio.

Immagini gentilmente fornite da Park Postojnska Jama.

Il mondo delle grotte è un universo magico,  che vive delle sue regole e immerso nei suoi misteri ed estremi. Forme insolite e fantastiche si susseguono in questo concentrato di meraviglia, stalattiti e stalagmiti dalle fattezze super particolari, vasche, stanze e spazi che mai mente umana avrebbe concepito, sono la normalità in questo castello di  carbonaro di calcio.   Abbiamo camminato attraverso questo mondo sotterraneo attraversando spazi dai nomi incredibilmente evocativi come la Grotta Nera, la Grotta Gotica e la Sala dei Concerti (se volete un indizio sul perché di questo nome, ve lo lasciamo a fine articolo :P).
Per proseguire poi attraverso la Galleria del Brillante: alta ben 5 metri, il “Brillante” è la stalagmite simbolo delle grotte, resa particolarmente bianca e brillante – appunto – dall’acqua che scivolando lentamente sulla sua superficie deposita uno strato di calcite pura che regala a questa roccia il suo aspetto inconfondibile. A completare l’esperienza, fiumi sotterranei, luci e ombre uniche e la strana sensazione di essere ospitati nel ventre del suolo e di avere metri e metri di terreno sopra la testa. Ed il freddo 🙂 La temperatura nelle grotte è costante tutto l’anno attorno ai 10° quindi bisogna tenerne conto durante la scelta dell’abbigliamento per la gita (non come abbiamo fatto noi, intelligentemente e spavaldamente in maniche corte 😀 ). 

La guida ci ha aiutati a non perdersi nulla e ci ha spiegato ogni particolare sulla composizione del terreno e su come si formano quelle strane meraviglie calcaree. Come se l’aria delle grotte non fosse stata già abbastanza affascinante, al termine della visita abbiamo avuto un incontro a dir poco inusuale. Ci siamo ritrovati faccia a faccia con dei…cuccioli di drago 🙂   I  Protei sono forse gli animali più particolari e curiosi che abbiamo mai visto: considerati leggendariamente dei piccoli di drago, e oggetto negli anni di storie fantastiche e miti, questi piccoli abitanti delle grotte sono degli anfibi dalla pelle rosata, lunghi 25- 30 cm, praticamente ciechi e con gli occhi ricoperti da un sottile strato di pelle. Abituati all’habitat buio e ostile delle grotte, sono in grado di sopravvivere anni senza cibo e hanno una vita media attorno ai 100 anni. Un vivaio a fine percorso permette di osservarli da vicino. Degni inquilini di questo incredibile mondo sotterraneo. 

Immagini gentilmente fornite da Park Postojnska Jama.

INFO UTILI

Biglietto d’ingresso: in alta stagione [fine Giu – inizio Sett] 27.90€ adulti/ 22,30€ studenti/ 16.70€ bambini fino a 15 anni/ 1€ bambini fino a 5 anni. In bassa stagione [inizio Sett – Dic] 25.80€ adulti/ 20,60€ studenti/ 15.50€ bambini fino a 15 anni/ 1€ bambini fino a 5 anni.
Disponibili pacchetti che includono il Vivaio ed il Castello di Predjama (un gioiello che non abbiamo avuto il tempo di visitare!).
Orari di apertura: le Grotte sono aperte tutto l’anno, con orari delle visite guidate che variano di mese in mese. Vi consigliamo di consultare il sito web delle Grotte di Postumia.
Nota: La visita è adatta a tutti anche a bambini e persone disabili. Ricordarsi abbagliamento adatto e scarpe consine per l’escursione.

Sito web: https://www.postojnska-jama.eu/it

SLOVENIA SU DUE RUOTE: IL LAGO DI BLED 

Il nostro tour sloveno è purtroppo durato solamente due giorni, davvero troppo pochi per godersi questo paese. E se il primo lo abbiamo dedicato alle Grotte, il secondo non potevamo che trascorrerlo sul Lago di Bled 😉  Prima di metterci in sella alla nostra fedele compagna a due ruote, abbiamo modo di avere un nuovo saggio dell’ospitalità slovena: quando ci siamo svegliamo nella nostra stanza in affitto a Postojna e ci siamo spostati in cucina per la colazione, con nostra enorme sorpresa abbiamo trovato il proprietario di casa ai fornelli, con addosso un grembiulino, impegnatissimo a preparare mille prelibatezze solo per noi. Sul tavolo ad attenderci  piatti di salumi, formaggi, marmellate fatte in casa, bruschette al pomodoro, cappuccino, crépes e ogni cosa di cui potessimo aver avuto voglia a colazione.  Una trattamento 5 stelle, ma genuino e casalingo.  Che ci siamo goduti con il sorriso stampato in faccia per la sensazione di essere a casa di un parenteche ci ha ospitati per la notte.  Fatti i bagagli e salutati i gentilissimi padroni di casa, siamo partiti poi per Bled, un centinaio di chilometri a nord di Postojna.

Bled è una delle località più conosciute e turistiche della Slovenia, e lo si sente per il carattere un po’ meno “rustico” che invece abbiamo trovato in altre zone, e per i prezzi leggermente più alti che altrove. In ogni caso, è un posto eccezionale: un laghetto idilliaco, nel mezzo al quale sorge una piccola isoletta, l’unica isola della Slovenia, occupata da una chiesa, la Chiesa dell’Assunzione di Maria.  Il paesaggio che si ammira dalle sue sponde è  decisamente fiabesco e l’atmosfera è resa ancora più romantica e sognante dalla possibilità di navigare sulle sue acque smeraldo a bordo di una tipica imbarcazione a remi in legno – la tradizionale pletna. Esperienza che ovviamente non ci siamo fatti mancare 🙂 
L’isola è visitabile, e vi si tengono spesso manifestazioni o anche matrimoni. Davvero una cornice fantastica per coronare un sogno d’amore. Una leggenda struggente si lega alle campane della Chiesa dell’Assunzione: si narra che provenga dal Papa in persona, che nel XVI secolo l’avrebbe inviata in dono a Polissena, vedova del signore feudatario della zona, certo Sig. Kreigh. Dopo la scomparsa improvvisa del marito, Polissena avrebbe fatto fondere tutto l’oro e l’argento in suo possesso per costruire una campana che avrebbe suonato in ricordo del defunto consorte. La barca che stava trasportando la campana sull’isola però fu sorpresa da una terribile tempesta e naufragò, disperdendo il prezioso manufatto sul fondo del lago. La vedova allora presa dalla disperazione si rifugiò in un convento a Roma, e la sua triste vicenda arrivò fino alle orecchie nientepopodimeno che del Papa, che decise di inviare in dono una nuova campana alla Chiesa dell’Assunzione a Bled.  Questo così importante presente pare abbia proprietà miracolose ed ancora oggi si dice che suonarla sia di buon auspicio. La campana sul fondo del lago viene riportata ogni anno in superficie dai sub,  il giorno di Natale, durante un evento commemorativo. 

Attorno al lago, percorsi di trekking favolosi ed il Castello di Bled, danno mille opportunità per proseguire l’esplorazione della zona. Sfortunatamente per noi il nostro tempo a Bled è stato davvero poco, e siamo rimasti con un’acquolina in bocca infinita che non siamo riusciti a soddisfare.

Bled ha avuto però tutto il tempo di rimanerci impressa, oltre che per la bellezza indiscutibile dei suoi panorami, anche per il buon cibo e – ancora una volta – per l’ospitalità della sua gente. Dopo la visita al lago infatti ci siamo concessi uno squisito pranzo sulle sue sponde ed abbiamo cercato poi un’altra stanza in affitto dove trascorrere la notte. Una nuova casetta dai balconi fioriti ci ha ospitati per la nostra ultima nottata di esplorazioni in Slovenia, ed il mattino seguente abbiamo iniziato il lungo viaggio di ritorno a casa, durato quasi otto ore (soste  comprese) 😉   

Il nostro on the road in moto tra Croazia e Slovenia è stato un’avventura epica, di quelle brevi ma così intense da ricordartene ogni sensazione in maniera vivida, anche dopo anni.  Due unici rimpianti in questo tour: non esserci segnati i nomi di ristoranti e affittacamere (che ci sarebbe piaciuto consigliare, ma di cui all’epoca purtroppo non abbiamo preso abbastanza diligentemente nota e che il tempo ha cancellato) e non esserci portati dietro una macchina fotografica degna di immortalare la bellezza di quei luoghi. 
Siamo partiti dalla sera alla mattina, caricando le valigie della moto di pochi beni essenziali, ed il viaggio è stato una parentesi vissuta d’un fiato, che non ha lasciato troppo spazio a pianificazioni e pensieri su “cosa mostrare, una volta tornati”.  Ogni tanto è concesso, e non ne siamo comunque pentiti 🙂 

Ci sarebbe piaciuto che il viaggio durasse infinitamente di più ed avremmo voluto vedere ancora molto di queste terre verdissime e accoglienti,  ma tutto ciò che di spettacolare sappiamo esserci e che non abbiamo fatto in tempo a scoprire sarà la spinta che, già lo sappiamo, ci farà ritornare su queste strade.

Ah, ecco il motivo per cui all’interno delle Grotte di Postumia c’è una “sala dei concerti” 😉

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