Una Nuova Meta - Blog di viaggi di Ale & Deia
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Tour sharing con Guido: la Torino del cioccolato

Pubblicato il 31 Ottobre 2019

Aggiornato il 6 Maggio 2021

Aggiornato il 6 Maggio 2021

Una vita da assaggiare: è ciò che desideriamo e che cerchiamo di creare, giorno dopo giorno. Riempiendo le nostre giornate di esperienze da gustaci fino all’ultima goccia. Circondandoci di persone ricche di sfumature da scoprire, tinta dopo tinta e sorseggiando entusiasmo dove ce n’è di più.  La giornata che abbiamo trascorso esplorando un’inedita Torino del cioccolato con Guido Tour Sharing è stata esattamente una di quelle da assaporare con gusto.  E lo è curiosamente stata sia in senso metaforico che molto reale ;)ᅠ

Avreste mai detto che scartare un “semplice” cioccolatino potrebbe voler dire aprire il sipario su un universo di eventi storici, tradizioni centenarie, artigianato d’eccellenza e puro amore? Noi l’abbiamo vissuto sulla nostra pelle, grazie ad un meraviglioso tour che ci ha accompagnati alla scoperta degli angoli più eleganti di Torino e del suo profondo legame con la produzione di cioccolato.

TURISMO COLLABORATIVO:  CHI E’ GUIDO?

Guido Tour Sharing è un’innovativa start up che ha saputo unire le buone pratiche della sharing economy alla valorizzazione del patrimonio ed all’idea di un turismo esperienziale che si basi sui concetti di condivisione e collaborazione. L’idea alla base di Guido è quella di dare la possibilità ad ogni viaggiatore – singolo, coppia, piccoli nuclei – di accedere a tour di gruppo condivisi, partecipandone ai vantaggi sia in termini di costi ridotti che di esperienza umana.

LA FILOSOFIA DIETRO GUIDO: SHARING ECONOMY E NUOVE ESIGENZE

Il destino dei vecchi schemi, si sa, è quello di essere rotti e soppiantati da nuove dinamiche ed il settore del turismo non fa eccezione a questa regola. Il mondo è diventato sempre più piccolo grazie alle distanze che si sono accorciate ed a soluzioni low cost che permettono di spostarsi ovunque, ma la figura del turista è diventata contemporaneamente sempre più esigente. L’entusiasmo della globalizzazione sfrenata e le soluzioni di viaggio preconfezionate stanno ormai facendo storcere il naso a molti viaggiatori ed ha preso il via una controtendenza che punta ad un ritorno al locale, al tailor made, a modalità di viaggio più personalizzate ed a misura d’uomo.

Il viaggiatore di oggi è ormai abituato alla filosofia del turismo fai-da-te ed all’utilizzo di tecnologie di comunicazione e prenotazione iper moderne: una grande conquista in termini di libertà che ha permesso un contatto più diretto tra le destinazioni e fruitori della stesse, una maggior consapevolezza del turista stesso ed un alto grado di connessione tra gli operatori turistici ed i viaggiatori, nonché tra i viaggiatori stessi. Ciò di cui però si sente la mancanza oggi è di una maggiore “umanizzazione” dei servizi e di una più profonda relazione tra le persone che si trovano a vivere la stessa esperienza. Una “relazione umana”, che può – tra le altre cose – rendere  possibile a tutti quei viaggiatori che si muovono nel mondo in autonomia l’accesso ai vantaggi ottenibili affidandosi invece a tour organizzati e di gruppo. Due su tutti, il risparmio e la possibilità di nuovi incontri in viaggio.

La società è sempre più attratta dai concetti di sharing economy e dalle possibilità di condivisione offerte da app e siti di viaggio e non. Servizi che avete sicuramente già sentito nominare come AirB&B, Bla Bla Car, GogoBus, Gnammo etc propongono nuove tipologie di turismo basate sul car-sharing, sull’home-sharing o sul meal-sharing 🙂 Insomma, un modo di vivere i luoghi e le culture in cui la condivisione è alla base di tutto.

Proposte di turismo collaborativo come quella di Guido Tour Sharing rispondono pienamente a questa nuova tendenza: gli elementi che che vengono messi in condivisione nel caso di Guido sono la cultura, l’esperienza di una guida locale e la sua profonda conoscenza del territorio e del suo patrimonio. Oltre che esperienze esplorative particolari e non convenzionali. Mica male no?

GUIDO TOUR SHARING: COME FUNZIONA?

Il sito www.iloveguido.it raccoglie tutte le città italiane (e non) in cui i tour di Guido sono ad oggi presenti. Per ogni città si possono scoprire le possibili esplorazioni, la loro descrizione e le informazioni sulla guida che accompagnerà nel tour (tutte guide locali certificate). Tutti i tour sono studiati in modo da avere una tematica particolare e interessante e dare un punto di vista diverso sulla città dove si svolgono.
Le guide locali di Guido Tour Sharing sono selezionate tra le migliori in campo nella destinazione, hanno una conoscenza infinita del loro territorio e la voglia di fare vivere la loro regione/città con entusiasmo e curiosità.  I tour hanno un prezzo minimo e massimo, che varia in base a quante persone si iscrivono . Il tour è confermato al raggiungimento di 5 partecipanti e ad ogni nuovo membro del gruppo che si aggiunge il prezzo scende. Semplice no? 🙂  Si può quindi iscriversi ad un tour ed aspettare che il prezzo si abbassi quando qualche altro esploratore nel web decide di aggregarsi, oppure si possono invitare amici, parenti e conoscenti a parteciparvi e creare un’esperienza condivisa unica.

TOUR SHARING: I VANTAGGI

Anche il più incallito viaggiatore autonomo ammetterà che visitare un luogo sconosciuto con la sapiente guida di qualcuno che il territorio lo conosce davvero può cambiare l’esperienza drasticamente. Spesso però il costo di una guida privata scoraggia i più ad affidarsi alla loro competenza. Guido Tour Sharing elimina questo ostacolo, permettendo di condividere il costo della guida con altri viaggiatori hanno lo stesso tipo di interesse.

Oltre a risparmiare notevolmente, si può godere del supporto di una guida esperta che riesce a fare scovare angoli delle città e dettagli storici, artistici e culturali che si sarebbero scoperti da soli. Un vantaggio a nostro parere enorme.

Inoltre, i tour permettono una piacevole esperienza di aggregazione e rendono in pochi istanti un gruppo di persone che non si conoscono, un team fidato ed affiatato, con il comune obiettivo di godersi il territorio in modo lento, rilassato e unico.

Insomma, esattamente ciò che abbiamo avuto la fortuna di fare noi sabato a Torino, partecipando assieme ad altri colleghi e amici blogger dell’ Associazione Italiana Travel Blogger al tour di Guido Tour Sharing pensato apposta per i più golosi 😛 Un tour in cui abbiamo assaggiato il territorio a piccoli morsi, come piace a noi.

TOUR SHARING NELLA TORINO DEL CIOCCOLATO

Una Torino soleggiata e tiepida è l’ambiente perfetto per un walking tour tra le sue eleganti vie. Il punto di ritrovo con Francesca, la nostra guida locale e con gli altri partecipanti al tour è la Stazione di Porta Nuova. Con noi c’è anche Ombretta, una delle fondatrici di Guido Tour Sharing ed è un vero piacere sentire raccontata dalla sua bocca la filosofia ed i valori dietro al progetto Guido, prima di partire ufficialmente per il tour.

Non appena Francesca, parte del progetto torinese GuideBogiaNen, inizia la sua narrazione sulla città e le vicende che la legano indissolubilmente all’universo del cioccolato, notiamo subito come riesca a coinvolgere tutti nel racconto ed a trasmettere in pochi istanti la passione per ciò che fa. Sarà il Piemonte, sarà l’aria di Torino ma abbiamo finora avuto impressioni ottime delle guide locali piemontesi: attive e con energia da vendere.

Ci incamminiamo subito tra le vie di una Torino che ci sembra sempre più affascinante ogni volta che la rivediamo. Una città regale, ordinata, maestosa e fiera ma incredibilmente accogliente. Le sue enormi piazze ed i suoi infiniti portici le conferiscono un’aria nobile e illuminata dal sole invernale è a dir poco splendida.

L’esplorazione della Torino del cioccolato ci guida alla scoperta di storiche cioccolaterie torinesi, maitres chocolatiers ed eccellenze artigianali locali. Il tutto condito con interessanti spunti sulla storia della città e sui personaggi illustri che di lì sono passati. L’idea di legare la scoperta di Torino al suo rapporto stretto con la lavorazione delle fave di cacao è geniale: una full-immersion in una versione della storia italiana e mondiale che ne rende incredibilmente interessante ogni evento. Si, perché la produzione di cioccolata, dai suoi albori a quella che conosciamo noi oggi passa attraverso importanti episodi storici e coinvolge le vicende di personalità che la storia l’hanno fatta. Non ci si crede che l’esistenza di un semplice cioccolatino possa essere frutto di delicate coincidenze economico-politiche 🙂  Se solo ci avessero insegnato la storia in questo modo a scuola, vero?

Sapevate che è grazie a Torino che oggi possiamo gustare prelibatezze come il giandujotto, il cremino o il bicerin? Noi scopriamo questi golosi dettagli entrando nella prima cioccolateria storica della città, A.Giordano.

TOUR SHARING PRIMA TAPPA: LA CIOCCOLATERIA A.GIORDANO

Torino è disseminata di raffinati locali storici, che mantengono intatta la loro struttura, gli arredamenti e le loro vetrine senza tempo. Insieme alle tradizioni che custodiscono dietro il bancone. Giordano è la prima cioccolateria storica torinese che visitiamo durante la nostra esperienza di turismo collaborativo, e si trova in Piazza Carlo Felice. Dal 1897 i gestori di questa gustosa attività si tramandano conoscenze e passione, e negli ultimi 50 anni la proprietà è nelle mani della famiglia Faletti. Come è successo a molte delle cioccolaterie della città, oggi i laboratori di produzione di Giordano si trovano fuori città, mentre nel negozio – bomboniera del centro torinese si vendono al pubblico le piccole paradisiache creazioni artigianali.

Quando inizia a scorrere tra la mani di noi partecipanti al tour un vassoio di giandujotti fatti a mano, gentilmente offerti dai proprietari, momenti di giubilo si alternano a silenzi contemplativi della bontà di quei cioccolatini. Mentre degustiamo, ascoltiamo con attenzione le procedure di lavorazione di questi particolari cioccolatini gianduja interamente impastati e creati a mano. Oltre al giandujotto, facciamo la conoscenza anche della giacometta, un cioccolatino che ha la stessa pasta del giandujotto ma con granella di nocciole e che scopriamo chiamarsi così per la sua forma che ricorda quella del cappello di una maschera carnevalesca torinese, Giacometta, appunto. Abbiamo l’onore di testare anche gli alpinluce, dei gusci di cioccolato colato a mano con ripieno di crema cremino e vino passito Erbaluce di Caluso.

Deliziati da quella che è solamente la prima tappa del tour, proseguiamo per le strade torinesi seguendo Francesca con fiducia 🙂

IL TOUR PROSEGUE: PIAZZA SAN CARLO, IL SALOTTO DI TORINO

Prima di tuffarci nella meravigliosa Piazza San Carlo e nei suoi locali storici, passiamo di fronte al celebre Hotel Principi di Piemonte e la nostra esperta guida ci fa notare i dettagli razionalisti della struttura, facendoci fare un breve tuffo nella Torino anni ’30.

Piazza San Carlo, chiamata anche il “salotto” di Torino, risale al XVII secolo ed è una di quelle location da mozzare il fiato. Signorile e sofisticata, la piazza sembra essersi fermata nel tempo a secoli fa e conserva tutto il suo fascino retrò. La nostra fedele guida di GuidoTourSharing ci da il tempo di ammirarne ogni angolo, mentre si lancia in un racconto della storia del cioccolato a Torino che ci lascia a pendere dalle sue labbra.

Ci spiega chi è l’uomo a cavallo al centro della piazza – Emanuele Filiberto di Savoia – e perché è raffigurato nel gesto di infoderare la spada anziché il contrario. Fa luce su che rapporti ci fossero suo figlio Carlo Emanuele I di Savoia e la spagnola Caterina Michela d’Asburgo e ci racconta delle prime esperienze di Torino con il magico prodotto proveniente da zone lontane, il cacao. Francesca riesce a farci immergere nella storia in un modo fresco ed entusiasmante,che non riuscirebbe ad annoiare nemmeno i più refrattari 🙂

Facciamo un viaggio nel tempo attraverso il XVII secolo, tempo in cui le fave di cacao iniziano ad essere apprezzate come ingrediente per la creazione di bevande liquide ed impariamo come la cioccolata calda diventi a tal punto “moda” tra i nobili, da portare alla nascita di apposite cameriere esclusivamente dedicate alla preparazione della bevanda.  Così come di set per la tavola appositi e di “chicchere da carrozza”. E’ interessante sapere che è solo tra ‘700 e ‘800 che si iniziano a vedere prime tracce di cioccolata solida, i moderni cioccolatini per intenderci. Nello stesso periodo vede la luce il celeberrimo giandujotto 🙂

La nascita di questa leccornia deriva da un caso, come le cose migliori. Agli inizi del XIX secolo, in un momento in cui la produzione di cioccolato e cioccolatini era già in uso – grazie alle massicce importazioni di fave di cacao verso l’Europa – Napoleone Bonaparte decretò il Blocco Continentale che impedì l’attracco di navi inglesi su tutti territori controllati dai francesi. Gli inglesi erano però i principali importatori di fave di cacao nel continente europeo e questo blocco costrinse i produttori di cioccolata torinesi ad integrare le loro produzioni con ingredienti alternativi per utilizzare meno cacao possibile e fare comunque fronte alle ingenti richieste. La nocciola delle Langhe venne scelta come valida alternativa, e le nocciole impastate assieme alle fave di cacao sono tra gli ingredienti che danno vita al giandujotto. E si, Giandujotto prende il nome dalla maschera torinese Gianduja. Perché? E perché il cioccolatino ha proprio quella forma?  Non vi possiamo mica dire tutto 😛 Ve lo lasciamo scoprire nel vostro prossimo tour 😉

Impariamo inoltre da Francesca come è fatta la pianta di cacao, e qual è il magico procedimento che dall’impasto delle fave porta alla nascita del vero e proprio cioccolato.  Insomma, facciamo una scorpacciata di dolcissime informazioni 🙂  

DA STRATTA, LOCALE STORICO DI TORINO

In piazza San Carlo convivono ben tre locali storici (certificati dall’Associazione Locali Storici, ebbene sì, esiste un’associazione che certifica la “storicità” dei negozi): Stratta, Caffè Torino e Caffè San Carlo.
La nostra tappa di gusto è Stratta. Le vetrine di Stratta che si affacciano dal 1836 sulla piazza sono dei piccoli capolavori. Le troviamo addobbate da tinte rosa, ma scopriamo che cambiano spesso tema e colori. Il rosa di questo periodo è un omaggio al cioccolato ruby, un cioccolato dalle naturali località rosé. In vetrina possiamo ammirare diversi dei loro prodotti d’eccellenza: cioccolati, confetti e caramelle. Tra i loro cavalli di battaglia le cosiddette “gioie di Cavour”: delle boule di cioccolato al latte o fondente con cuore di crema gianduja ricoperti di granella di nocciole, omaggio a niente meno che al Sig. Camillo Benso Conte di Cavour. Fedele cliente del negozio, ogni mattina prendeva proprio lì una cioccolata con nocciole del Piemonte a parte 😉

Entriamo per ammirare anche gli interni del negozio e la sua brulicante attività. Ci vengono gentilmente offerte delle caramelline artigianali, deliziose piccole e coloratissime bontà. E noi ringraziamo Guido Tour Sharing ad ogni passo del tour, lascio immaginare il perché 😛

TOUR SHARING TRA CIOCCOLATO E INNOVAZIONI: GUIDO GOBINO

Quando sentiamo dell’esistenza di un cremino con olio di olive taggiasche e sale delle saline di Cervia il desiderio è solo uno: assaggiarlo. Possiamo soddisfare questa voglia da Guido Gobino, maitre chocolatier autore di questa innovativa invenzione culinaria.

Il negozio storico nel quale oggi sorge la cioccolateria Gobino era un tempo una tipografia: dietro le insegne in plexiglass di Gobino è ancora possibile ammirare quelle originali dell’antica attività. Un simbolo di rispetto per la storia del luogo e della volontà delle nuove generazioni di creare innovazione fondando le proprie radici nelle tradizioni. Anche il cremino con il sale ne è prova. Ed è a dir poco delizioso. Una delle tante creazioni dolciarie di superba qualità dell’azienda.

TORINO E LE NEW GENERATION NELL’ARTE DEL CIOCCOLATO: DAVIDE APPENDINO

Il negozio di Davide Appendino è un altro omaggio al cioccolato, alla passione artigiana ed all’eccellenza. I giovani maitres chocolatiers di Appendino rappresentano la new generation del settore ed oltre ad occuparsi con dedizione della creazione di prodotti sempre nuovi e sempre di altissimo standard, si guardano attorno per creare interessanti collaborazioni fuori dal mondo del cacao.  Come quella che la Appendino ha instaurato con il vermouth Anselmo, altra famosa produzione locale.

Nel retrobottega è possibile osservare da vicino com’è fatto il frutto della pianta di cacao e nel negozio si trovano inoltre in vendita fave di cacao sfuse 🙂 Oltre che ogni tipo di bendidio di cioccolato: tavolette monorigine, giandujotti, cremini e frutta immersa nel cioccolato fuso.

QUALITÀ, ETICA ED ECCELLENZA NEL CIOCCOLATO: GUIDO CASTAGNA

L’ultima tappa del nostro tour tra le eccellenze del cioccolato torinese è Guido Castagna. Ed entrare nel suo negozio è come mettere piede in una boutique dove ogni singolo cioccolatino è trattato come un gioiello. Anche qui l’impronta della gestione da parte di un piccolo team si sente in ogni dettaglio. Veniamo gentilmente omaggiati di un Giuinott, fiore all’occhiello della produzione Castagna: una versione rivisitata della ricetta del giandujotto di 150 anni fa, nella quale sono stati modificati gli ingredienti (eliminati latte e cacao in polvere), la forma, il peso ed il grado di raffinazione.

La qualità qui incontra l’etica, come nelle migliori storie d’amore. Castagna acquista  infatti fave di cacao solamente da coltivatori certificati che si impegnano al rispetto dei diritti dei lavoratori. Guido si reca di persona una volta all’anno nelle zone di coltivazione per monitorare coi suoi occhi i metodi di lavoro e la qualità di vita di chi coltiva.  Dai metodi di produzione di Castagna trapela un amore spropositato per il cioccolato, che qui viene trattato con i guanti e con devozione. Tutto ciò unito a prodotti di qualità eccelsa, ad una filosofia gluten-free ed alla voglia di fare sempre meglio.

Quella voglia che accomuna tutte le cioccolaterie storiche che abbiamo avuto l’onore di visitare e che è il  filo conduttore del fantastico tour che Guido Tour Sharing ci ha regalato.

TURISMO LENTO: MOMENTO TAVERNA

Tra i valori che Guido Tour Sharing si impegna a portare avanti ci sono quelli della condivisione e della lentezza. Intesa come un modo piacevole e conviviale di vivere ogni momento di scoperta assieme al gruppo. E’ per questo che dopo ogni tour è data la possibilità agli esploratori partecipanti di vivere un momento di relax in compagnia, il cosiddetto “momento taverna” nel quale scambiarsi opinioni sul tour, idee e semplici chiacchiere davanti ad un caffè.

E’ stato ovviamente un enorme piacere per tutti noi blogger partecipare a questa pausa in compagnia della nostra guida Francesca, di Ombretta e degli altri membri di  Guido Tour Sharing. Non potevamo che farlo in un nuovo locale dalla storia centenaria: Baratti e Milano. Non potevamo che farlo davanti ad un bicerin 🙂
Un bicchierino con cioccolata, caffè e crema di latte, ovviamente di origine torinese. Si dice che in origine questa particolare bevanda venisse consumata in tre diversi bicerin, ognuno contenente uno dei tre ingredienti.

Sorseggiando bevande torinesi, chiacchieriamo a lungo con il team di Guido e ci confrontiamo con loro su diversi aspetti dell’attività, assorbendone tutta la carica nel portare avanti il loro progetto. Ed apprezzandone particolarmente la gentilezza, l’umiltà e la voglia di cooperare, qualità che ammiriamo sempre molto.

Durante questa esperienza abbiamo insomma letteralmente “assaggiato Torino”. Abbiamo assaggiato la passione senza fine dei suoi artigiani cioccolatieri che da generazioni dedicano la loro intera vita a trasformare le fave del cacao in piccole goduriose creazioni. Abbiamo potuto assaggiare i loro prodotti, unici e raffinati, nei quali ad ogni morso si sente il retrogusto di genuina dedizione e cura maniacale della qualità. Abbiamo assaggiato l’elegante bellezza di una città come Torino, nobile e fiera culla di arte e storia senza tempo. Abbiamo assaggiato l’entusiasmo di GuidoTourSharing, dei suoi fondatori, dei suoi collaboratori, delle sue guide: hanno costruito un’innovazione turistica su valori genuini e con carica contagiosa la portano avanti. Abbiamo assaggiato infine la voglia di fare rete dei nostri colleghi blogger di AITB condividendo con loro l’avventura, la curiosità di conoscersi e la voglia di sognare insieme i prossimi viaggi.
Come potremmo mai essere sazi di queste esperienze?  🙂

Se anche voi volete vivere le stesse sensazioni, fate un salto su www.iloveguido.it e prenotate il vostro prossimo bagno di emozioni 🙂

In collaborazione con Guido Tour Sharing

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2 comments on “Tour sharing con Guido: la Torino del cioccolato”

  1. Torino è davvero la città del cioccolato. Da torinese adoro girare per le cioccolaterie e i bar storici, entrando anche solo per un caffè in una cornice unica

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